Il difensore può assistere all’alcooltest ma non ha diritto ad essere previamente avvisato

(Corte di Cassazione, sez. IV Penale, sentenza n. 36471/15; depositata il 9 settembre)

“In tema di guida in stato di ebbrezza alcolica, l’accertamento strumentale di tale stato costituisce atto di polizia giudiziaria urgente ed indifferibile cui il difensore può assistere senza diritto ed essere previamente avvisato – dovendo la polizia giudiziaria unicamente avvertire la persona sottoposta alle indagini della facoltà di farsi assistere da difensore di fiducia.”

Lo ha ribadito la Corte di Cassazione con la sentenza n. 36471/15, depositata il 9 settembre.

Il caso. Un uomo ricorre per cassazione avverso la sentenza emessa dalla corte d’appello territoriale – che confermava quella di primo grado – con la quale era stato condannato alla pena ritenuta di giustizia sostituita con il lavoro di pubblica utilità e con sospensione della patente di guida per la durata di mesi sei.

Il ricorrente lamentava che nella sentenza si sostiene che l’ora della verbalizzazione non può coincidere con quella in cui si sarebbe contemporaneamente proceduto a redigere il verbale delle operazioni ed il secondo test etilometrico. Deduce inoltre l’uomo che l’avviso di farsi assistere da un difensore doveva essere redatto nel momento stesso in cui veniva rivolto l’avviso e non in un momento successivo come affermato in sentenza. Infine, il ricorrente evidenziava che la circostanza da lui riferita relativa all’avviso di nominare un legale corrispondeva al momento successivo delle verifiche con l’etilometro, mentre in seguito si considerava probante l’affermazione resa in giudizio dell’operante pubblico ufficiale verbalizzante, il quale aveva dichiarato che l’uomo era stato ritualmente avvisato prima del compimento dell’atto.

La successione temporale degli eventi non deve necessariamente coincidere con quella riportata nel verbale. Gli Ermellini ritengono infondato il ricorso. I Giudici di Piazza Cavour, infatti, pur riconoscendo che in tema di guida in stato di ebbrezza alcolica l’accertamento strumentale di tale stato costituisce atto di polizia giudiziaria urgente ed indifferibile cui il difensore può assistere senza diritto ed essere previamente avvisato – dovendo la polizia giudiziaria unicamente avvertire la persona sottoposta alle indagini della facoltà di farsi assistere da difensore di fiducia – affermano anche che neppure il ricorrente contesta la circostanza che il verbale di polizia giudiziaria rechi l’indicazione dell’avvenuto avviso in questione nei confronti dell’indagato.

Va infatti ricordato che, nonostante il verbale non assolva a funzioni di notifica, – sottoscritto o meno dalla parte interessata -, lo stesso assume comunque la veste di atto pubblico fidefacente di quanto in esso attestato con la sola firma del pubblico ufficiale che lo ha redatto, non potendosi ritenere nullo o tanto meno inidoneo a portare a legale conoscenza del destinatario sia la contestazione sia ogni altro avviso in esso attestato come avvenuto.

Ne consegue, secondo il Supremo Collegio, la correttezza della motivazione addotta dalla corte territoriale relativamente alla reiezione da parte del giudice di primo grado dell’eccezione relativa al mancato preventivo avviso di farsi assistere da un difensore, avendo la corte rilevato che la facoltà predetta era stata comunicata verbalmente al ricorrente prima dell’effettuazione delle prove con successiva riproduzione degli accadimenti nel verbale redatto in un secondo momento (che, nel caso di specie, andò a coincidere con l’esecuzione della seconda prova dell’alcoltest). La successione temporale degli accadimenti, infatti, non deve necessariamente coincidere con quella grafica e tipografica registrata nel verbale di accertamento, compilato in loco e nell’immediatezza, e non può essere vincolata a quella riportata nel verbale, in cui l’indicazione dell’orario deve necessariamente intendersi come quello in cui è iniziata la redazione del verbale.

Per tutte le considerazioni sovra esposte, la Corte ha rigettato il ricorso in esame.

(Diritto e Giustizia, 10 settembre 2015)